Nel 2023, l’industria musicale italiana ha registrato alcuni degli investimenti più significativi nella produzione di album. “L’amore di Madame” di Madame si è affermato come l’album più costoso dell’anno, con un budget di 1,08 milioni di euro, segnando il terzo anno consecutivo in cui la casa discografica Sugar ha ottenuto il primato nei costi di produzione.

A seguire, i Måneskin con “Rush”, inciso a Los Angeles con Sony per 807 mila euro, e Laura Pausini con “Anime parallele”, realizzato con Warner Music e Gente Edizioni per 688 mila euro.

Questi dati sono emersi grazie alla divulgazione del ministero della Cultura riguardo ai costi delle opere discografiche che hanno beneficiato della “Tax credit musica”, uno sconto fiscale del 30% sugli investimenti, fino a un massimo di 75 mila euro per opera e 2 milioni di euro per azienda nel triennio. Nonostante gli alti costi di produzione, i tre album si sono collocati rispettivamente in 32esima, undicesima e 77esima posizione nella classifica annuale di Fimi Gfk.

L’escalation dei Costi di Produzione

L’incremento dei costi di produzione nel settore musicale italiano è una tendenza che si rafforza anno dopo anno. Nel 2022, “Cadere volare” di Sangiovanni era l’album più costoso con un budget di 424 mila euro, mentre nel 2021, “Manifesto” di Malika Ayane aveva richiesto 384 mila euro. Nel 2023, “L’amore di Madame” ha superato il milione di euro, con altre opere in cima alla classifica che hanno superato il budget del primo disco del 2022. “Ok. Respira” di Elodie, realizzato con Island (Universal Music), ha richiesto 477,5 mila euro.

Questi numeri evidenziano una chiara tendenza verso investimenti sempre più elevati, riflettendo una crescita e un’evoluzione costante dell’industria musicale italiana.

Gli Album con i Budget più Elevati del 2023

  1. “L’amore di Madame” di Madame: Budget di 1,08 milioni di euro (Sugar).
  2. “Rush” dei Måneskin: Budget di 807 mila euro (Sony).
  3. “Anime parallele” di Laura Pausini: Budget di 688 mila euro (Warner Music e Gente Edizioni).
  4. “Ok. Respira” di Elodie: Budget di 477,5 mila euro (Island/Universal Music).
  5. CVLT” di Salmo e Noyz: Budget di quasi 376 mila euro (Sony Music).
  6. “La divina commedia” di Tedua: Budget di 338 mila euro, terzo posto nella classifica annuale.
  7. “Effetto Notte” di Emis Killa: Budget di 296 mila euro (Sony).
  8. “Migrazione” di Carl Brave: Budget di 267 mila euro (S.P.Q.R. Music).
  9. “Per sempre, sempre” di Paola & Chiara: Budget di 263 mila euro (Sony Music).
  10. “Materia (Prisma)” di Marco Mengoni: Budget di 260 mila euro, vincitore di Sanremo 2023.

L’Impatto della Tax Credit Musica

Negli ultimi dieci anni, la Tax credit musica ha sostenuto la produzione di 729 opere discografiche. Il 19% è stato finanziato dalle major, mentre l’81% dalle etichette indipendenti. Dal 2015, il credito d’imposta riconosciuto è stato di 11,9 milioni di euro, distribuito quasi equamente tra indipendenti (52%) e major (48%).

Secondo la classifica annuale di Fmi Gfk per il 2023, 24 delle prime 31 opere, il 77%, hanno beneficiato di questo sconto fiscale, dimostrando che gli album che ne usufruiscono tendono a vendere di più e a dinamizzare l’intero settore. Geolier è un esempio lampante: con l’album “Il coraggio dei bambini”, costato a Sony Music circa 205 mila euro, è stato l’artista più ascoltato dell’anno.

Un segnale incoraggiante per il futuro della musica italiana

Il successo di questi album, unito all’impegno del Ministero della Cultura nel sostenere l’industria discografica italiana attraverso il Tax credit musica, rappresenta un segnale incoraggiante per il futuro del settore. Un futuro all’insegna della qualità, della creatività e di investimenti importanti, a dimostrazione della vitalità e del potenziale della musica italiana a livello nazionale e internazionale.

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