“Radio Modem: Un Mixtape di Blue Virus” è il nuovo progetto di Blue Virus, in uscita martedì 10 novembre 2020 per l’etichetta torinese RKH.

Il progetto è stato realizzato con lo spirito che da sempre contraddistingue l’artista, che ama inserire brani più d’impatto e sopra le righe assieme a tracce più intime e personali.

Da lì è nata l’idea del titolo ed è come se l’ascoltatore si trovasse in macchina con qualche amico e lo stereo acceso: qualcuno vorrà sentire qualcosa di intimo e qualcun altro preferirebbe distrarsi ascoltando un pezzo meno ricercato e più d’impatto.

Ecco la nostra intervista a Blue Virus.

Ciao Blue Virus, piacere di conoscerti. Puoi raccontarci come è nato il tuo album “Radio Modem: un mixtape di Blue Virus” e qualche aneddoto particolare riguardo ai brani?

Ho sempre alternato il disco ufficiale al mixtape, proprio per liberarmi di quello che in un album non sono riuscito/non ho voluto dire. Su due piedi, un aneddoto sulla realizzazione riguarda Blnkay e la sua strofa per “Alta tensione” arrivata a poche ore dalla consegna dei brani mixati per farne il master. Stava rischiando di rimanere fuori e non me lo sarei mai perdonato.

Qual è l’artista che più ti ha influenzato a livello musicale?
Eminem e Fabri Fibra sono stati fondamentali. Tutt’ora parte di quello che racconto si porta dietro una scia di quello che hanno realizzato quando li ascoltai per la prima volta.

Come pensi uscirà l’industria discografica da questo difficile periodo dovuto alla pandemia da Covid-19?

Bella domanda, ma difficile rispondere. Quello che “ci salva” è la possibilità di poter ascoltare di tutto anche in pigiama dentro casa. Per quanto riguarda i live c’è un enorme punto interrogativo sulla mia testa e non solo.

Quali sono gli artisti con cui ti piacerebbe collaborare?

Su tutti ti direi il già citato Fabri Fibra, sarei proprio curioso di vedere cosa succederebbe in studio a microfoni accesi, sempre se non scivolo sulle mie stesse lacrime da groupie incallita.

Cosa verrà dopo “Radio Modem: un mixtape di Blue Virus”?

Nel 2021 uscirà il disco d’esordio dei WISH YOU WERE DEAD, il gruppo composto da me, Yota Damore e Nick Sick. Ho volutamente realizzato il brano “Colpa mia” con loro due proprio per introdurre al meglio il collettivo e fare grossomodo capire dove andremo a parare. Abbiamo già diverso materiale pronto e non vediamo l’ora di pubblicarlo. Tempo al tempo.

Descrivi la tua musica con tre aggettivi.

Paranoica, autodistruttiva, angosciante.

Puoi dare un consiglio ai giovani artisti che sperano di far diventare la musica la loro professione?

Cominciate con l’ascoltare tantissima musica, più di quella che il vostro cervello riuscirebbe normalmente ad immagazzinare e prima di mettere qualcosa su Spotify pensateci più volte. Soprattutto, non abbattetevi dopo la prima delusione, anche perchè sarà solo la prima di tante, ma con la dovuta costanza i risultati, piano piano, arriveranno.

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