MIDEN, il promettente talento rap originario di Como, annuncia il lancio del suo nuovo singolo “Tutto ciò che conta”, disponibile dal 26 aprile su tutte le piattaforme di streaming e negli store digitali. Con un’approccio artistico indipendente e rivoluzionario, MIDEN ha conquistato quasi un milione di visualizzazioni su YouTube e ora è pronto a farsi conoscere dal grande pubblico. Nel suo ultimo lavoro, l’artista esplora il valore intrinseco delle esperienze umane, il grido inascoltato e la ricerca di una rivincita personale e collettiva. Con un sound che mescola introspezione e ribellione, MIDEN si propone come voce di chi ha perso la speranza e cerca il riscatto attraverso la musica.

Intervista a Miden

Ciao Miden! Ci incontriamo per parlare del tuo brano “Tutto ciò che conta”. Da dove nasce l’ispirazione per questa canzone?

Ciao, il piacere è mio. “Tutto ciò che conta” nasce dalla mia voglia di mettere in evidenzia ciò che per me ha valore, esponendo, a chi mi ascolta, tutto ció che ritengo importante. È come se fosse un grido in faccia alle persone, ma non di rammarico, anzi, di speranza. Dico “per chi ha la notte più buia di Bolo”, è una luce per chi sta vivendo nel buio, per chi non trova più la forza di andare avanti. La speranza che le cose cambino, ci dà la forza di non mollare. La mia ispirazione sono le persone. Avere la loro approvazione, in qualche modo, mi appaga. Sapere che quella rima che ho

scritto a casa, in quel determinato periodo (sia che ero up, sia che ero down) mi fa creare un collegamento, anche indiretto, con chi mi ascolta. È un dare/avere continuo, che tramite la musica, si trasforma in emozioni. Questa è, per me, la cosa principale. Mi piace pensare che la mia anima e quella di chi mi ascolta si uniscano e si leghino tramite la musica. Cosi da avere un “imprinting, difficile da eliminare.

Con il testo cosa vuoi comunicare e in che modo hai affrontato la scrittura?

Il testo è parte integrante del mio stile. Amo sempre usare le parole giuste al momento giusto, niente è lasciato al caso. “In un mondo che commenta al posto di cambiare”, questo rappresenta la società odierna, che continuiamo a criticare, a “commentare”, senza trovare una vera e propria soluzione. “Chi mi ha insegnato a sopravvivere non c’è L’ha fatta, chi mi ha insegnato a essere giusto poi l’ha fatta” questo identifica ciò che ho vissuto in prima persona. Coloro che mi volevano dare degli insegnamenti, si sono rilevati i primi che hanno mollato. Credi sempre in te, i primi che ti criticheranno e giudicheranno saranno i primi a mollare.

Per il beat, con chi hai lavorato e come avete scelto i suoi giusti? Che tipo di ricerca stilistica avete fatto?

Come sempre con BNF, il mio produttore. Non abbiamo un vero e proprio “modus operandi”, ci lasciamo trascinare da quello che sentiamo e vogliamo comunicare in quell’esatto periodo. A volte partiamo da sample, altre da campioni, altre ancora da topline vocali o type beat. La cosa che ci

lega è che entrambi siamo arrabbiati, dentro, e tramutiamo questa rabbia in musica, ma non siamo mai soddisfatti del prodotto finale, e continuiamo a cercare nuove emozioni. Il suono che vogliamo seguire è un suono fresco, nuovo, ma allo stesso tempo anche molto emotional e arrabbiato. Mixiamo molto l’elettronica al genere urban rap, ma ciò non toglie, che allo stesso, tempo utilizziamo violini o piani classici. Il “nostro suono”, piano piano, sta uscendo sempre di più, e sono felice che vi stia piacendo.

Molta attenzione all’immagine, al mondo visual. Che peso ha all’interno del tuo progetto e quali sono le tue reference principali?

Credo molto nella frase, “l’occhio vuole la sua parte”, ecco perchè investo molto in video e visual, anche perchè son quelli che poi vanno a creare l’immaginario artistico. Mi piace pensare i video come piccoli film, con una trama e un messaggio da mandare. All’interno del mio progetto i video sono fondamentali, perchè comunicano, anche in modo inconscio, ciò che voglio esprimere. Sia

che il video è più funny o più serious. La mia principale reference in America, a livello video, è NF. Amo il suo immaginario artistico, credo sia molto riconoscibile e riconducibile solo a lui. Mi piace portare  queste tipologie di video in Italia, realizzandoli in chiave Miden. Ne vedrete delle belle, promesso.

Passiamo a te. La tua storia artistica, nel mondo del rap, quando inizia e per quale motivo?

Ho sempre scritto, mi ricordo fin da piccolino scrivevo poesie, più versi di odio verso le cose che non mi andavano. Poi, alle elementari mi arrivarono le prime canzoni rap dei vari Fibra, Marcio ,Caperezza, Inoki e soprattutto Eminem. Mi ricordo mio fratello, incapucciato, che tramite il Compact disc ascoltava delle strumentali e ci scriveva su. Da lì ho capito che io volevo farequesto, sentivo dentro che la mia necessità era il rap, la musica.

Mi sono chiesto molte volte perchè ho iniziato e continuo a fare musica, la vera risposta e che io senza muoio. A volte sento ilVuoto dentro, un vuoto che non ha fondamenta secondo me, è li, a volte c’è, altre scompare, ho provato a riempirlo con tante cose, sia sensate che futili, l’unica cosa che prova a riempirlo e Il rap. L’unica che mi fa credere che si possa colmare è la musica. Senza musica non so dove sarei, lo dico sul serio. È l’unica che c’è stata, e ci sarà sempre.

MIDEN, il tuo art name, cosa significa?

Letteralmente vuol dire Zero in greco, perchè il mio vecchio nome d’arte era zero. Zero era poco riconoscibile, potevano essercene 1000 in giro. Cosi un giorno in studio con Ale, abbiamo tradotto

zero in tutte le lingue possibili e immaginabili, anche in cinese. Uscì Miden quando lo traducemmo in greco. Ci sembrava molto interessante il nome in sé, anche perchè sono innamorato della mitologia Greca. Da li, ho deciso che mi sarei chiamato cosi. Partire dallo quello zero iniziale per creare la mia vera identità.

Pro e contro di essere un artista indipendente?

Ci sono tanti contro. Ogni singolo progetto è finanziato da me in primis. Ogni sessione in studio, video, beat o quant’altro è a spese mie. Però credo che la forza che ti dà arrivare da solo a determinati risultati sia incredibile. Questo è un pro. Io non ho nessuno che mi dice come vestirmi, cosa dire, o come mi devo comportare. Ogni canzone che esce, ogni cosa dico, ogni video che faccio è perché io, assieme a chi lavora con me, decidiamo che sia la cosa migliore da fare. Ma non ho nessuno che decide per me, cosa devo dire, o cosa devo fare. Onestamente ti dico che è difficile farsi notare, anche perchè di artisti ne escono 100 al giorno. Però più rendi unico ciò che

fai, distinguibile dal resto, più le persone verrano da te, perchè ciò che porti, lo porti solo tu. Io non ho la pretesa che la mia musica sia migliore delle altre, ho l’esigenza che la mia musica sia diversa dalle altre.

l mondo delle major invece ti interessa? Firmeresti con una grande etichetta discografica?

Assolutamente, penso che sia il sogno di qualsiasi artista sia arrivare a firmare con una major. Però penso che arrivi tutto al momento giusto. Non voglio forzare niente, ne tanto meno inseguire lenecessità delle major, quindi del mercato musicale. So che io sono qui, continuo a fare la mia musica, e se in un futuro si presentasse un’oppurtunità per firmare con una major, ci penserai assolutamente. Ma posso assicurarvi, che quello che stiamo facendo, non lo stiamo facendo per arrivare a firmare con le major, bensì, per portare un suono nuovo e unico in Italia. È rivoluzione fra.

Su quali palchi e in quali contesti vorresti esibirti in futuro?

Punto al paco più grande che si possa avere. Non mi pongo limiti, voglio lavorare, lavorare e lavorare per ricevere tutto quello che si possa ricevere. Non voglio dire un nome in particolare come Sanremo o Sansiro o altri Palchi enormi sui quali un artista può esibirsi, voglio solo continuare a fare musica e arrivare dove devo arrivare senza darmi un limite. Qualcuno diceva “SKY IS THE LIMIT”, aveva assolutamente

Di admin

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