G. Patty ci concede una chiacchierata piena di curiosità riguardanti varie tematiche. Dall’amore viscerale per il rap di Biggie al grande interesse creatosi dopo “Però Yey”, emerge la grinta e la fama di un rapper già pronto a stupirci con nuovi progetti, freschi ed originali.

Ciao G.Patty. Parlaci del tuo nuovo singolo, “Però yey”: come è nato questo brano?

Però Yey, è un progetto nato durante il Febbraio del 2020 quando ho scritto il testo, tutto nasce dopo una continua serie di brutti eventi all’interno della mia vita, problemi per strada, problemi in casa, con il lavoro, è stato un vero e proprio sfogo realizzare questo brano. Una volta registrata da Protocollo Zero a Vicenza, l’ho portata dal mio team di creativi con i quali abbiamo studiato un concept per poterlo pubblicare. Nella copertina, si può osservare il mio volto che piange mentre legge un libro, dal titolo Però Yey, sono io mentre leggo il libro della mia vita. La stessa cosa, in maniera dinamica e più cinematica viene riproposta all’interno del Concept Video, disponibile su Youtube.

Un concerto, da spettatore, che ricorderai per tutta la vita?

Salmo, Palageox Padova, Hellvisback Tour, solo wow…

Quando hai capito che la musica poteva essere il tuo futuro? C’è stato un evento in particolare?

Non c’è un momento di preciso, dal momento in cui ho iniziato fino ad oggi è un pensiero costante, le mie scelte e le mie rinunce sono dipese dalla musica sin dai miei 15 anni. E’ ciò che voglio fare nella mia vita, con il successo o senza, mi basta arrivare a vivere di Arte e Musica, qualsiasi cosa sia a permettermelo.

Quanto, e in che modo, Biggie ha influenzato il tuo rap?

Biggie Smalls è mio padre, in quanto rime, metriche e flow, ha influenzato la mia musica in maniera totale. Da quando sono partito per Londra, dove ho iniziato ad ascoltarlo in ogni momento, la mia scrittura è cambiata e si è evoluta in maniera esponenziale. Quell’uomo è una divinità, ha la capacità di risultare ancora super fresh nonostante i quasi 25 anni passati dalla sua scomparsa.

Hai già pronti nuovi progetti da pubblicare?

Ho troppi nuovi progetti pronti da pubblicare.

Come vedi l’attuale scena rap italiana? Secondo te siamo riusciti a colmare il gap con l’America e molte scene europee?

Penso la scena italiana sia cool, negli ultimi anni si è variegata e rinfrescata molto, in qualsiasi caso non penso sia riuscita ancora a colmare il gap con scene come quella Americana o Francese. Loro hanno i loro sound, dipesi dalla cultura e dal dialetto. Noi purtroppo abbiamo questa mania di copiare, copiare e ricopiare, siamo infatti un mix tra la Francia e gli U.S.A. a livello di sound, per come la vedo io. Inoltre penso che la sostanziale differenza tra rap americano e italiano sia la creatività, in america hanno un modo di concepire le rime ed il rap, tutto loro, è una questione culturale, di attitudine e di modo di essere, qui è solo un trend.