Unblasfemo racconta la sua attitudine Hip Hop: “La mia musica è liberatoria”

“Tutto un disastro, la società al collasso”, rima così un verso del pezzo. Con il sound più duro, qui viene descritto come i mali e i “malvagi” siano la causa dell’omologazione, dell’inaridimento e dell’inettitudine delle nuove generazioni. C’è bisogno di risistemare “tutto ‘sto ginepraio”.

Quali sono le tue influenze musicali?

“Sembrerà strano ma prima di approcciarmi al mondo dell’Hip-Hop e del Rap ho ascoltato tutt’altra roba. Da piccolino ascoltavo molta musica classica, ad esempio. Poi ho scoperto tutto il mondo del cantautorato italiano (De andrè, Rino Gaetano, De gregori, Dalla etc.). In un periodo della mia vita ho ascoltato anche il Rock, e poi tutto è cambiato quando ho sentito per la prima volta i dischi di Eminem: forse quella è stata una vera folgorazione. Da lì, mi sono addentrato anche nel Rap Italiano (la matrice del Rap Italiano). I “Colle der fomento” e “Mezzosangue” sono tutt’ora delle forti influenze nella mia musica.

Come è iniziata la tua carriera?

“Ho cominciato facendo freestyle, per gioco, con della gente incontrata in alcune serate. Fino a quando, a 19 anni, la mia ragazza e un mio amico di Università (che ringrazio tutt’ora), mi hanno suggerito di provare a scriverle le rime, piuttosto che improvvisarle soltanto. Dicevano “sei sprecato così, e se scrivi secondo me sei bravo”. Ed eccomi qua. Ora scrivo tutti i giorni ahah.

Come descriveresti la tua musica?

“Difficile. Impegnativa. Diretta.
La devi ascoltare attentamente, e forse diventa anche liberatoria.”

Che ne pensi dei talent?

“Sono una buona finestra sul mondo. Tuttavia, non sono d’accordo sulle regole e i criteri di selezione della musica e degli artisti. C’è poca libertà di espressione.”

Come trovi la scena attuale italiana?

“Domanda da 1 milione di dollari. Credo si sia perso il bisogno di fare musica per passione, che banalmente è la cosa fondamentale, secondo me. Molti artisti non sono capaci, molti hanno preso strade che non condivido, e ciò che va in tendenza, di solito non mi piace. Per fortuna c’è una buona percentuale di artisti in gamba, che ascolto ancora e che continuano a stupirmi.”

Prossimi progetti?
“Fra poco ritorno al RugBeats, e abbiamo un sacco di lavoro da fare. Non dico altro.”

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