Dal 27 maggio 2022 è disponibile su tutte le piattaforme digitali “RESPECT”, il nuovo Ep di CALAB pubblicato per Chandelier Music e distribuito da Believe.
Anticipato dai singoli estratti Na Storia e 38 Nero, questo nuovo Ep si presenta come una diretta presa di posizione dell’artista. Pronto a prendersi il suo spazio nella scena partenopea, Calab lotta per ottenere ciò che vuole, trasmettendo i valori universali del rispetto e della dignità, qualsiasi siano le condizioni sociali e culturali da cui si proviene.


Respect, con i suoi otto brani, trasporta l’ascoltatore tra storytelling e flussi di coscienza, mantenendo l’attitudine street che caratterizza la realtà di Calab. Attraverso il suo sguardo, l’artista riporta senza filtro con i suoi versi tutto quello che vede. Dai sound sperimentali di Maison e Familia, ai cupi e poetici riferimenti alla vita all’interno del carcere nei brani Fantasma e Na Storia, fino all’ironico brano-tributo al valore del coraggio Nun Teng Paur featuring Vacca, l’artista ci conduce all’interno del suo universo.

E dimostra di avere molto da raccontare, dei valori da onorare e una strada da tracciare con la sua musica. “RESPECT”, con le sue sonorità innovative e variegate, rappresenta il trampolino di lancio attraverso cui Calab si prepara a portare il suo contributo al panorama urban
nazionale.
Tra gli ospiti anche i torinesi Rico Mendossa e Sean Poly nel brano Wow, mentre la squadra dei produttori dell’ep è composta da: keyoshin , DJ Klonh, prodbandito, Gaty e Morea. Il mix&mastering dei brani è stato interamente curato da Fato W (Chandelier Studio), l’artwork del progetto porta la firma del visual artist Arsenyco.

Intervista a Calab

1. Cresciuto tra Napoli e la Calabria, nel tuo nome d’arte c’entrano in qualche modo le tue origini?

Ovviamente. Il mio nome d’arte è nato in modo spontaneo perché già tutti i miei amici e conoscenti mi chiamavano Calabrese, O’ Calabres o addirittura già O’ Calab.

2. “Respect” è il titolo del tuo Ep, perché è così importante per te trasmettere questo messaggio? 

“Nella vita pensi solo a ciò che vedi non sai cosa è dietro se non ci sei tu”.  Questa è una frase estratta da un mio brano ancora inedito. Anche io facevo questo errore prima di crescere. Spesso le persone sono abituate a giudicare in base ad un preconcetto, a quello che hanno sentito dire, ma non si può mai sapere davvero quella persona chi è, da dove viene e cosa ha passato…Per questo bisogna portare rispetto ad ogni individuo senza pregiudizi.

3. Con questo progetto ti sei messo alla prova su varie sonorità, passando da sound sperimentali, al rap più classico, fino ai pezzi più melodici. C’è un genere in cui ti senti più a tuo agio?

Se devo proprio fare una scelta preferisco il rap classico. In generale, però, la maggior parte delle volte in cui ho in mente di scrivere o cantare qualcosa cerco sempre dei beat di riferimento che possano darmi la giusta atmosfera, a prescindere dal genere.

4. Nei brani dell’album alterni napoletano e italiano, spesso li fondi. C’è una lingua tra le due che preferisci utilizzare in scrittura? 

Preferisco scrivere in italiano, anche se l’uso del dialetto, in determinate occasioni, mi viene spontaneo. Se mi piace il risultato lascio che le lingue si fondano.

5.  C’è un brano in particolare dell’album a cui ti senti più legato?

Il brano “Maison”. L’ultimo giorno di registrazione mio fratello keyoshin mi ha fatto cantare ed urlare al microfono per più di un’ora di fila. Ero molto gasato perché è un pezzo veramente personale, avevo finito di scriverlo giusto la notte prima in albergo.  

6. Che musica ascolta Calab?

 Ascolto molti generi musicali, mi piace spaziare. Per quanto riguarda invece  la scena urban nazionale, se devo scegliere due nomi di riferimento, apprezzo e ascolto spesso Guè e Salmo.

7. Puoi rivelarci qualcosa riguardo ai tuoi progetti futuri?

Posso anticiparvi che ho del nuovo materiale già pronto e altrettanto in lavorazione. In questo momento sono focalizzato sul presente.

Di admin