Intervista a Desperado Rain
Lo scorso 1 ottobre è uscito in digitale “Babylon Rosso Fuego”, il primo singolo estratto dal nuovo album di Desperado Rain per la label Atelier 71, di cui è anche co-fondatore.
L’artista, scrittore, cantautore e rapper italo-marocchino pubblicherà presto il nuovo album “LeAvventure di Victor Sugo”, e questo primo brano è un assaggio che ci porta nel suo mondo a tinte urban. Con il video ufficiale del singolo, pubblicato il 7 ottobre, entriamo anche nel mondo visivo dell’autore, in cui nel corso di una riflessione notturna si svelano luci e ombre della sua vita come uomo e artista.
Con consapevolezza e autodisciplina, si traccia una strada per raggiungere gli obiettivi personali che lo porteranno a realizzare tutti i suoi sogni.
Incuriositi, abbiamo deciso di fare qualche domanda per conoscere meglio l’artista. Buona lettura!
Qual è la giornata tipo di Desperado Rain?
Normalmente mi sveglio prima dell’alba e mi preparo per allenarmi, poi mi sistemo, faccio colazione e, se c’è ancora tempo, leggo un po’, anche solo una mezz’ora. Faccio tutto questo senza utilizzare ancora il telefono se non per ascoltare della musica, dopodiché si inizia a lavorare, ultimamente le session in studio si concentrano la mattina. Ho switchato diversi metodi e schemi a seconda del progetto al quale sto lavorando, il modus operandi che ho applicato per la realizzazione di AVS (Le Avventure di Victor Sugo) è stato simile a quello di un atleta che si prepara per le Olimpiadi. Sono tendenzialmente organizzato e preciso, ma non applico una rigidità d’acciaio alla mia routine: se c’è da viversi qualcosa di nuovo e quindi preferisco stare a casa la sera per riprendere le energie per il giorno dopo lo faccio, ma a volte capita che i doveri mi portino a stare anche 4 giorni non-stop fuori casa.
Hai rivelato da poco il titolo del tuo nuovo album previsto in uscita questo autunno: “AVS”, è l’acronimo di “Le Avventure di Victor Sugo”? Chi è Victor Sugo?
AVS non è l’acronimo, ma la “compagnia aerea” nata dall’album: AVS AIRLINES. Victor Sugo non è che il pilota che condurrà tutti gli ascoltatori in questo nuovo viaggio.
Molte persone con il tuo nuovo singolo “Babylon Rosso Fuego” hanno notato un cambiamento nel tuo sound e nel tuo approccio alla scrittura, cosa ci aspetta nel tuo prossimo album?
Cambiare è normale, trovo sia positivo e stimolante. Questo disco credo sia il più spontaneo della mia carriera fino ad oggi: è come se non mi fossi nemmeno sforzato nel dare vita alle canzoni, sono uscite così, in modo naturale. Per questo motivo, posso dire di essere anche io curioso di sapere cosa ci riserverà questo album. In fondo il disco è di Victor Sugo, quindi Desperado Rain ne sa ancora molto poco per ora…
Sei un autore, scrittore e liricista. Quindi vorremmo chiederti, quali sono i maggiori ostacoli che non permettono l’ispirazione? E quali sono invece le tecniche, se ne hai, per contrastare il blocco dello scrittore?
Mi è successo di non toccare una penna per 4 anni, è stato impegnativo. Ho pensato a lungo di non saperlo più fare, forse di non esserne mai stato in grado. Non che mi senta capace adesso, questo non sta a me deciderlo, ma senza pensarci tanto, posso dire che tornare a fare freestyle con gli amici è stato un buon boost per sbloccarmi e tornare a scrivere. Per me è stato un po’ così: improvvisare al parchetto, o anche solo guardare i miei amici farlo. Personalmente, penso che i miei maggiori ostacoli creativi siano dipesi dal non avere un’idea chiara riguardo un nuovo progetto o, paradossalmente, dal pensare troppo ad un nuovo progetto: “Le Avventure di Victor Sugo” è nato proprio quando ho smesso di stressarmi con questi pensieri.
Oltre al tuo percorso ed alla tua carriera da artista sei anche il founder di Atelier 71, come lavorate con il vostro roster di artisti?
Insieme a Paziest, il mio socio, ci piace dedicarci interamente lavorando ad un progetto alla volta, soprattutto se si tratta di un nuovo artista. Per questo preferiamo lavorare con un roster ridotto, ma a cui sappiamo di poter dedicare il 100% del nostro tempo e delle nostre risorse. Quindi, da ATELIER 71, non aspettatevi una carrellata di nuovi artisti ogni semestre, ci piace piuttosto lavorare per far crescere chi è già con noi per aiutarlo ad arrivare ai risultati che merita. Watch it!
Grazie mille Club Hip Hop, ci vediamo a disco uscito. Stay blessed!