Akes racconta la sua “Anima Digitale”; Leggi L’intervista

Anima digitale” è il nuovo album di Akes disponibile da martedì 1 febbraio in tutte le piattaforme distribuito da Artist First.

“Anima digitale” è un concept album che conclude un ciclo di singoli e videoclip inaugurato lo scorso anno, dove l’artista ha anticipato al pubblico una serie di tematiche e sonorità, che ora nel disco si completano e acquistano un significato compiuto.

I suoni di questo disco orchestrati da numerosi produttori (Dr. Wesh, Vince Lion, Cirielli, Ancora by 94hermanos, Erika Greys & Mario Bross Team, Fabiano Rivolta) sono il risultato di una complessa fusione di generi. Le linee vocali affondano le radici nel passato rap di Akes, ma da quello stile urban si è evoluto mescolando liriche cantate con barre rappate.

“Anima digitale” è il figlio naturale di “Revolution”, disco uscito nel 2021. Qua ha avuto inizio la sperimentazione a livello di suoni e il racconto distopico. Quanto sono collegati questi due lavori e quale rivoluzione pensi potrebbe migliorare davvero la vita di tutti noi?

Sicuramente “Anima Digitale” e “Revolution” hanno uno stretto collegamento, potrei definire questo secondo capitolo come un aggiornamento del sistema, una versione 2.0 sia al livello di sound che di tematiche. Per questo album sono sceso ancora più affondo nelle mie emozioni e sicuramente è più mentale che fisico, le canzoni sono maggiormente riflessive e meno aggressive, figlie anche del tempo in cui le ho concepite: nel pieno del secondo lockdown.

Riguardo alla rivoluzione che può migliorare la vita di tutti, a mio avviso, sarebbe l’abolizione del capitalismo, ormai da centinaia di anni a tutti noi viene assegnato un valore sociale in base ai soldi che guadagniamo. Io stesso sono dentro una dinamica che mi destabilizza se la mia arte non fattura, perché non fatturando non potrei continuare a portarla avanti.

Se tutti ci svegliassimo senza l’ossessione di conquistare una posizione in questo mondo, e vivessimo seguendo le reali emozioni (non quelle che trasmette lo smartphone) potremmo vivere più sereni e liberi privi di odio e competizione verso il prossimo.

Quali sono le caratteristiche dell’anima digitale che descrivi?

L’anima digitale è la parte di sentimento che mettiamo nella rete. È un’anima fatta di ricordi, file cancellati, archiviati, sogni mai realizzati e che purtroppo proiettiamo sullo schermo. La maschera che mettiamo tutti i giorni dietro la persona con filtri, foto, didascalie e chi più ne ha più ne metta. Con questo album ho cercato di scrivere come se fossi dentro una memoria. Tutte le mie sensazioni che inserisco negli apparecchi tecnologici, per questo c’è un’anima (i miei sentimenti) e il digitale (i sound e le atmosfere degli effetti vocali dell’album).

Un disco che vede la presenza di diversi produttori. Quanta importanza dai alla base in un pezzo?

Per me la base è il 50% di una canzone, preferisco sempre stare in studio con i produttori durante il processo creativo perché la base deve fondersi con le parole e le melodie. Talvolta arrivo già con le melodie registrata e i bpm chiudi il beat diventa un arrangiamento, altre volte ho in mente solo alcune referenze e il mood del brano e poi le parole vengono da sole, questa metodologia la uso fattispecie per le canzoni più rappate.

Saresti disponibile a collaborare con artisti che sono musicalmente distanti da te?

Nel passato ho collaborato con molti artisti diversi, però col tempo mi sono accorto che questi accostamenti andavano in contrasto con il mio stile, confondendo l’ascoltatore sul genere che volevo portare. Attualmente punto a collaborare solo con chi è affine come mood e sound, nel futuro però non escludo una riapertura.

“Smart Working” è un altro brano dal tema estremamente attuale. Ci è voluta una pandemia mondiale per digitalizzare la pubblica amministrazione, la scuola e in generale il pubblico. Non tutto il male è venuto per nuocere?

In Italia siamo sempre 300 passi indietro, prima della pandemia eravamo ancora con i numeri cartacei alle poste. Ora con la scusa del virus i tracciamenti devono essere intensificati, quindi secondo la mia opinione (complottista) è per spiarci maggiormente. Non credo sia positivo questo tipo di progresso perché separa le vite e aliena le persone.

Quali aspettative hai da questo disco e come sono stati accolti i singoli che lo hanno anticipato?

I singoli sono stati ricevuti bene. Per le aspettative sinceramente ho imparato a non farmene più e andare dritto per la mia. Spesso alcune mie canzoni stanno ferme per anni e poi esplodono (vedi “Migliore amica”). Credo nel processo, staremo a vedere nel futuro.

Oggi anche la promozione avviene per lo più in digitale, la carta stampata si vende sempre meno e diventa fondamentale curare i social per comunicare. Cosa pensi a riguardo?

Penso che unire fisico e digitale sarebbe più interessante, ma purtroppo stiamo andando in questa direzione virtuale e di conseguenza anche io, da anni, mi sono sempre promosso sul web. Essere contro il sistema, non vuol dire abbandonarlo ma combatterlo dall’interno come ha fatto neo nel film Matrix.

Come pensi possa essere presentato dal vivo un disco così sperimentale?

Il 25 febbraio ci sarà un evento speciale: “Anima Digitale Experience” che si svolgerà dentro una escape room super futuristica. All’ingresso consegnerò una pillola con all’interno le tracce del disco e degli inediti.

Per chi fosse interessato, si terrà presso GAME OVER Escape Room a Roma.