L’album “Na notte infame” di Tommaso Zanello, meglio conosciuto come Piotta, rappresenta una pietra miliare nella sua illustre carriera. Questo decimo lavoro di studio si distingue non solo per la sua profondità musicale ma anche per il suo significato emotivo, essendo un tributo alla memoria del fratello maggiore Fabio, la cui scomparsa prematura ha lasciato un’impronta indelebile sull’artista. La voce e i versi di Fabio aprono l’album, immergendo immediatamente l’ascoltatore in un’esperienza profondamente personale e commovente.

“Na notte infame” trascende la concezione tradizionale di un album, evolvendosi in un viaggio emotivo che esplora il complesso rapporto tra fratelli contro il sfondo di eventi storici e culturali che hanno segnato le loro esistenze. Piotta tessere un narrativa che è tanto personale quanto universale, spaziando dagli anni di piombo, alla vittoria dei mondiali di calcio dall’Italia, al crollo del Muro di Berlino, agli anni ’90, fino a toccare le radici dell’Hip-Hop italiano.

L’evoluzione artistica di Piotta si manifesta in un rap che diventa veicolo di introspezione e consapevolezza, con un’apertura verso nuovi orizzonti musicali e letterari. L’album, arricchito dalle composizioni di Francesco Santalucia al pianoforte e dalla collaborazione nella produzione con Piotta, racconta le vicende di Tommaso e Fabio, riflettendo sulle generazioni che hanno vissuto attraverso decenni di cambiamenti storici e culturali.

Questo lavoro si caratterizza per la sua capacità di fondere il rap con altri generi musicali, creando un suono unico che include ballate elettro, suite di pianoforte, e linee vocali cantate, offrendo un contrappunto agli elementi più classici dell’hip-hop. Ogni traccia dell’album, dalla collaborazione con i Tiromancino in “Serpico” alla commovente “Ode romana”, è un capitolo di questo viaggio emotivo, dove la malinconia e la riflessione si alternano a momenti di speranza e riscatto.

L’album non solo paga omaggio al fratello scomparso ma apre anche una finestra sull’animo di Piotta, che attraverso la musica esplora temi di fratellanza, perdita, e amore. La pubblicazione di “Na notte infame” coincide con l’uscita del romanzo “Corso Trieste”, scritto a quattro mani con Fabio, che non solo funge da colonna sonora per il libro ma anche rafforza il legame tra le due espressioni artistiche, creando un’esperienza immersiva che abbraccia sia la musica che la letteratura.

Con il supporto di un videoclip per la traccia “Lode a Dio”, diretto da Daniele Tofani, e l’annuncio di un tour nei club, Piotta promette di portare questa esperienza emotiva e artistica anche sul palco, invitando i suoi ascoltatori a condividere questo viaggio personale e collettivo che va oltre la musica, toccando le corde dell’anima e della storia.

Il nuovo tour nei Club

L’annuncio del tour nei club, che partirà il 15 marzo dal Viper Theatre di Firenze, è un’ulteriore dimostrazione dell’impegno di Piotta a portare la sua musica e il suo messaggio a un pubblico più ampio, permettendo ai fan di vivere dal vivo l’emozione e la profondità del suo ultimo lavoro. “Na notte infame” promette di essere un’opera significativa nel panorama musicale italiano, un album che esplora la complessità delle relazioni umane, la perdita, il ricordo e l’eredità attraverso il potente mezzo della musica e delle parole.

La carriera del Piotta

Il percorso artistico di Tommaso Zanello, alias Piotta, attraverso i suoi lavori discografici e le collaborazioni, dimostra un’evoluzione costante e una ricerca musicale che spazia tra generi diversi, mantenendo sempre un forte legame con le sue radici cantautorali e hip-hop. Partendo dal suo ultimo album “Na notte infame”, possiamo tracciare una linea che ci porta indietro nel tempo, esplorando alcuni dei momenti più significativi della sua carriera.

  • “La Valigia” dall’album “Comunque vada sarà un successo” ha rappresentato un punto di svolta per Piotta, con il disco che ha raggiunto il disco di platino, evidenziando la sua capacità di raccontare storie e sentimenti con autenticità e immediatezza.
  • “Ciclico”, contributo per il primo film dei Manetti Bros, mostra la sua versatilità e la capacità di adattare la sua musica a contesti diversi, come quello cinematografico.
  • “La forza che scorre”, in collaborazione con Danno dei Colle der Fomento, e “Un’estate ed è finito”, con Primo Brown dei Cor Veleno, sono esempi della sua profonda connessione con la scena hip-hop italiana, attraverso collaborazioni con alcuni dei suoi esponenti più significativi.
  • Con brani come “Sempre là” dall’album “La Grande Onda” e “Ladro di te” presentato a Sanremo nel 2004, Piotta ha dimostrato la sua abilità nel creare hit che combinano melodia e ritmo con testi profondi e riflessivi.
  • “Cuore Nero” e “7 vizi Capitale”, colonna sonora della serie “Suburra”, hanno rivelato la sua capacità di interpretare e raccontare la complessità e le sfumature della realtà sociale e criminale di Roma, sua città natale.
  • Le cover di “Rimmel” di Francesco De Gregori e “Lella” di De Angelis mostrano il suo rispetto e la sua ammirazione per i cantautori italiani che lo hanno ispirato, confermando il suo profondo legame con la tradizione cantautorale italiana.

L’accompagnamento di una formazione rinnovata, con il compositore Francesco Santalucia e altri musicisti di talento, insieme ai visual del sound engineer Cristiano Boffi, segna un’ulteriore evoluzione nel suono di Piotta, che continua a esplorare nuove dimensioni musicali senza mai perdere la sua identità artistica. Questo approccio dimostra la sua apertura a sperimentazioni sonore e visive, mantenendo la narrativa e il messaggio al centro della sua espressione artistica. La carriera di Piotta è un esempio di come la musica possa essere un mezzo potente per raccontare storie, condividere emozioni e riflettere sul mondo che ci circonda, mantenendo sempre vivo il dialogo con le proprie radici e il proprio pubblico.

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