Home Tubarão Da Favela V.A.F.F.A.N.C.U.L.O

V.A.F.F.A.N.C.U.L.O

68
0

18 Ottobre 2025. Il rap italiano si culla sugli allori di un piedistallo gestito da esperti esoteristi. Artisti venduti al sistema si crogiolano su uno standard fondato su testi effimeri e un sound riciclato.

Ho cominciato ad ascoltare rap perché ero un bambino intollerante alle regole, ribelle e che si opponeva all’autorità. Ho approfondito, studiato, ricercato.

Ho passato ore ed ore ad apprendere, imparare, scoprire. Ho riscoperto la Golden Age e poi ho visto il rap italiano sfondare nel mainstream e lasciarsi incastrare dai talent, dal pop, dalle melodie, dalle classifiche, i numeri e le pagliacciate.

Pussy e teen Idol, pseudo rapper prostrati alle vendite di un prodotto. L’arte ridotta a merce di scambio. Le Major hanno assorbito e invogliato le masse ad accettare un tipo di rap passivo, che non desse fastidio.

Le radio affezionate alla solfa romantica. Gli show di Maria De Filippi e l’avvento trap. Contenuti edulcorati da un seme che non nutre, ma avvelena.

Il rap italiano schiavo dell’apparenza,  della finzione. Ho osservato le pagliacciate gangsta, l’ostentazione di una vita street immaginaria e confutata dai fatti.

Materialismo ossessivo, misoginia succube di un lifestyle pornografico e devoto all’eccesso. Bambini cresciuti strafatti di sostanze che balbettano sul mic infangando la sacra disciplina dell’hip hop.

Uno scenario in cui l’80% immagazzina stronzate e le butta fuori come uno schizzo di sperma con una prostituta. Atteggiamenti da puttane che prevaricano altre troie.

Lo show business che mette in mostra il suo lato peggiore senza vergogna. Sanremo come traguardo per onorare una carriera. Il rap italiano ha smarrito l’essenza e la poetica è solo un accessorio effimero.

Ne ho viste di tutti i colori e so che non c’è mai fine al peggio. Lo schifo di una critica musicale che deve fare bocchini agli uffici stampa. Recensioni e approfondimenti trattati come superflui strumenti  di promozione.

Gossip e video per IG: l’importante è fare qualche click in più, aumentare le views. Un pubblico di ignoranti non acculturati che non si pone domande, ma acconsente.

Si continua a parlare di evoluzione, quando la realtà si palesa in un’involuzione scioccante. “Siamo nel 2025 dicono”: come se avanzare temporalmente significasse migliorare a prescindere.

Mi dispiace, ma gli Antichi Egizi & i Maya erano molto più avanzati e sviluppati di noialtri. Si giustifica la mediocrità. Tutto in nome del Dio Denaro. Il rap italiano è un cadavere che galleggia su acque putrefatte. Se non vuoi far parte di questo circo, rifiuta e rivoluziona. Ora o mai più: V.A.F.F.A.N.C.U.L.O.