Dalle Ceneri è il nuovissimo progetto discografico di Parola Vera, disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali per l’etichetta Dome Recordings, con distribuzione Believe.

Un album che ha come fulcro il concetto di rivalsa, che permea il ricordo vivido dei suoi anni in carcere, fino alla riconquista della libertà, fisica e spirituale, raccontata da chi si sta prendendo la sua rivincita – anche grazie all’arte da essa scaturita. Dalle ceneri ripercorre i punti salienti della vita dell’artista fiorentino: dolore, redenzione e rinascita, proprio come una fenice che si rigenera dalle sue ceneri.

Beat potenti e sonorità innovative, curate per intero da Pashabeats, accompagnano metriche ricercate e liriche dense di contenuto, regalando al pubblico un prodotto dal concept delineato e lontano dai cliché, pur mantenendo una connotazione fortemente street.

Oltre ai singoli già pubblicati nel corso del 2020, come Slang & Tattoo feat. Inoki e Zara feat. Emis Killa, sono presenti anche i featuring di diversi artisti della scena fiorentina, come Leon Branco, Tierre, Kanova e tutto il collettivo Iron Flies Army che, in questi ultimi anni, si stanno facendo sempre più strada nel mondo urban italiano, dando lustro al panorama musicale di un territorio sempre più florido.

L’intervista esclusiva a Parola Vera

1- Da dove nasce l’idea di pubblicare un album incentrato sulla “rinascita”?

Il disco rispecchia fortemente il mio percorso, il mio vissuto. In “Dalle Ceneri” ho fatto una cronistoria delle mie esperienze, dalla gioventù’ spericolata, alla detenzione fino alla mia rinascita come artista, la firma con l’etichetta e questo disco. 

Per me è stata una rinascita non solo musicale, ho completamente cambiato modo di vivere rispetto al passato, ho altre priorità e obiettivi da raggiungere. Non rinnego il mio passato perchè mi ha reso l’uomo che sono, ma è il futuro che mi interessa, quello a cui posso arrivare con la mia musica, sono focalizzato su questo. 

2- 13 Freestyle è l’ultima traccia, brano che forse si slega dallo storyline del progetto e ricorda molto le ghost tracks. Ti va di raccontarcela a parole tue?

E’ fondamentalmente una Ghost Track come si usava un tempo, una traccia cruda e diretta, più’ in linea con i miei lavori precedenti, sicuramente. 

Un regalo per i vecchi fan diciamo, con questo disco ho sperimentato molti sound nuovi e diversi fra loro. 

Sono aperto alle evoluzioni stilistiche di questa musica, ma ho anche un forte legame con il rap più’ “Classic”, quello con cui sono cresciuto, non posso e non voglio escluderlo dal mio mondo e dalla mia figura. 

3- Non potevamo ignorare il fatto che nel progetto figurano due tracce incredibili, quella con Emis Killa e quella con Inoki. Che tipo di rapporto vi lega?

Emiliano per me è un amico prima che un artista fra i piu’ forti nel rap italiano, ci siamo conosciuti anni fà sotto i palchi e siamo rimasti molto legati, Emis è un ragazzo di strada che ha coronato il suo sogno, sempre umile e vero, il featuring è nato molto spontaneamente, ci siamo sentiti e visti dopo la mia scarcerazione e abbiamo deciso di fare un pezzo insieme, semplicemente perché ci andava, non ci sono vincoli discografici o di promozione in mezzo, solo rispetto artistico e umano. 

Fabiano invece è stato il mio primo approccio al rap Italiano insieme al grande Joe Cassano. Il passo da fan ad amico è stato breve, lo conobbi anni fa aprendo un suo live, ci siamo trovati subito. Inoki è una persona estremamente umile e caparbia, da quel live ne abbiamo fatte tante, io lo considero un fratello, il featuring è venuto da sè, volevamo fare qualcosa insieme dopo l’ultima collabo nel mio precedente disco in feat con la Tullo Soldja. 

4– Quale credi che sia la peculiarità della tua arte? Cosa ti distingue dal resto degli artisti in questo panorama musicale sempre più in espansione?

Il mio punto forte è senza ombra di dubbia la veridicità, la credibilità. 

Ho iniziato a fare musica in quel periodo in cui il rap era ancora terapeutico, uno sfogo piu’ che un motivo di vanto o un lavoro vero e proprio. Decisi di chiamarmi Parola Vera per questo motivo, volevo parlare della mia situazione, non ho mai esaltato crimine o violenza, ma ho raccontato entrambi perché appartenevano alla mia realtà, al mio quotidiano. Ho preservato questa attitudine fino ad oggi, non saprei farne a meno. In questo periodo vedo molti ragazzi parlare di strada, basta uno sguardo per capire chi mente e chi no, la credibilità non si compra. 

5 Oltre ai già citati featuring, ci sono anche quelli con Leon Branco, Tierre, Kanova, e gli Iron Flies Army. Hai voluto portare Firenze con te?

Credo che la scena Toscana sia fra le più’ sottovalutate d’ Italia. 

Firenze è la mia città, una città difficile, chiusa e combattiva come ci insegna la storia, ma piena di talenti. 

Nel mio disco ho voluto inserire quelli che, a mio parere, sono gli astri nascenti in città;

Tierre è un fratello, lo vedevo sempre sotto i palchi quando suonavo con la Tullo, ho visto il suo talento crescere ed affinarsi fino ad oggi, una delle penne più affilate del rap italiano, senza dubbio 

Kanova è il giovane più’ promettente di Firenze a mio parere, 

ha solo 19 anni ed è in grado di oscillare dal Pop cantato al rap dalle metriche ricercate con una facilità disarmante. 

Leon Branco è un altro giovane estremamente talentuoso, mette passione in quello che fà, ha una storia da raccontare ed è vero, lo stimo umanamente e artisticamente. .Mic Santos l’ho conosciuto entrando in Dome, quel ragazzo è sono rimasto colpito dal suo stile, 100% talento. 

6 Se dovessi scegliere una sola traccia tra tutte, quale sarebbe quella più significativa per te?

Direi Duomo, un mio singolo uscito quest’estate e contenuto nel disco. La traccia rappresenta un buon riassunto del disco, è piuttosto rappresentativa sia per le sonorità Latin Trap molto presenti nel disco, sia per il contenuto e la stesura, fra lo storytelling e il flusso di coscienza. 

Parla di me e della mia crescita come uomo e artista, con il Duomo di Firenze come punto fermo, una costante nelle mie esperienze, come in quelle di molti Fiorentini. 

7 Le produzioni sono affidate a Pashabeats. Avete scelto insieme che direzione dare all’album o tu avevi già in mente un’idea ben chiara che lui è riuscito a ricreare alla perfezione?

Ho conosciuto Pashabeats dopo l’ingresso in Dome Recordings e 

Ci siamo trovati subito, musicalmente e umanamente. 

Pasha è un ragazzo straordinariamente talentuoso,ha un suono personale e ben definito, ma nonostante questo riesce a capire cosa voglio e come lo voglio con uno sguardo, abbiamo un grosso feeling sotto questo punto di vista. 

Il disco aveva una direzione in origine, lavorare con Pasha ha evoluto la mia visione, è stato essenziale per la creazione di “Dalle Ceneri” senza dubbio. 

Il disco è interamente prodotto da lui salvo che per “Slang & Tattoo” prodotto da Pupet, un mio grande amico e compare di sempre dai tempi della Tullo Soldja.

Tracklist “Dalle Ceneri”

  1. Intro – Uno speech rappato, vicino alla slam poetry, introduce il progetto.
  2. Noodles – Il brano è un tributo a Morricone e alla cinematografia gangster movie americana, un’influenza importante per l’immaginario dell’album.
  3. Sioux – Banger da club che lo vede collaborare con Leon Branco.
  4. Duomo – Traccia malinconica, che ha per sfondo la magnifica Firenze.
  5. Slang & Tattoo – Singolo con un testo violento e diretto che vanta il featuring di Inoki Ness.
  6. Stobbeh – Sregolatezza e divertimento sono il fulcro di questo brano.
  7. Zara – Affiancato da Emis Killa, amico e collega, il singolo è capace di unire il pubblico più giovane a quello “vecchia scuola”.
  8. Prega – Featuring Tierre, ha le connotazioni più conscious e riflessive del disco.
  9. Latina – Traccia leggera e ironica dai ritmi latin, che spezza il mood dell’album e prepara l’ascoltatore alla traccia successiva.
  10. Savage – Parola Vera e Kanova si alternano in un incredibile esercizio di stile.
  11. Fino All’Alba – Approccio Soul ed introspettivo che ci permette di conoscere Parola Vera ancora più a fondo.
  12. Medellin – Una posse track nella quale performano gli Iron Flies Army al completo.
  13. 13 Freestyle – Un regalo che l’artista ha voluto fare ai nostalgici dei suoi vecchi lavori.

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