Con ogni uscita, la formazione CROMA conferma di essere una delle formazioni più autentiche e coraggiose della scena urban italiana.
Dopo aver scosso l’ambiente con i loro brani dal suono crudo e contaminato, tornano con Feronia, un singolo che mescola rap, punk rock e pianoforte, portando l’ascoltatore dentro un viaggio emotivo potente e personale.
Il brano, realizzato in collaborazione con Diemme, racconta una guerra interiore: la lotta di una donna sospesa tra la paura di cadere di nuovo e la voglia di rinascere. Un racconto che diventa universale, un manifesto per chi attraversa le proprie fiamme per tornare a vivere.
In questa intervista, i CROMA si raccontano senza filtri, parlano di autenticità, contaminazione e di quanto sia importante tenere la musica legata alla vita reale. Dalla collaborazione con Diemme alla presenza di Adja, musa e protagonista del videoclip, fino al prossimo album Traditional: un dialogo sincero, pieno di verità e di quella fame che da sempre li contraddistingue.
L’intervista a Croma
“Feronia” racconta una guerra interiore e prende il nome da una dea antica: com’è nato questo concept e cosa significa per voi mettere in musica una rinascita?
Feronia è nata dal bisogno di liberare qualcosa di molto personale, di esorcizzare ciò che ci teneva fermi. Non pretende di dare risposte, ma scrivere rende le cose più vere e affrontabili.
È dedicata alla mia compagna e alla sua complessità: dolce e intima, ma capace di diventare improvvisamente rabbiosa ed esplosiva.
Il brano fonde rap, punk rock e pianoforte: quanto è stato naturale per voi contaminare così tanti mondi sonori diversi?
Il concept del brano era proprio raccontare emozioni contrastanti: intimità e rabbia. Volevamo esprimere, sia con i suoni che con le parole, i due poli del carattere umano.
Il rap fa da filo conduttore, attraversando la dolcezza del pianoforte e l’energia dirompente del punk. Sapevamo già dove volevamo arrivare, ma renderlo reale è stato più complicato del previsto: siamo partiti dal giro di piano di Diemme e da lì abbiamo costruito tutto il resto.
Diemme firma le linee di piano: cosa vi lega artisticamente e cosa aggiunge il suo tocco al suono dei CROMA?
Con Diemme c’è prima di tutto una grande amicizia e un rispetto artistico reciproco. Dall’ultimo disco DA CAPO non collaboravamo, quindi tornare a creare insieme aveva già un significato speciale.
La cosa bella è stata riuscire a fare qualcosa di non scontato e diverso rispetto alle nostre precedenti collaborazioni. Il giro di piano di “Feronia” è nato da lui ed è stato la base da cui abbiamo costruito tutto, aggiungendo profondità e un respiro quasi cinematografico al nostro suono.

Nel videoclip e nella cover appare Adja, musa e compagna di Croma: quanto è importante intrecciare vita personale e arte nella vostra musica?
Il brano è intimo e parla direttamente ad Adja e a tutte le donne che attraversano battaglie interiori fatte di conflitti irrisolti e ansie per il futuro. L’obiettivo era far riflettere e dare speranza: c’è sempre luce alla fine del buio. Abbiamo voluto, insieme, mettere nero su bianco quello che stavamo vivendo; lei ha dato il volto al brano e a tutte quelle donne nella stessa situazione.
Ogni donna è una dea che combatte costantemente con se stessa e con la società. Non è una mossa di comodo, ma il frutto della consapevolezza che ho raggiunto stando fianco a fianco con una donna. Per noi è fondamentale unire vita personale e musica: senza questo legame la musica perderebbe significato.

La vostra scrittura è sempre molto cruda, senza filtri: pensate che oggi il rap italiano stia perdendo un po’ di autenticità o c’è ancora spazio per chi vuole restare vero?
Forse non è tutto oro quello che luccica, ma nell’underground c’è tanta sostanza e tanta musica bella da scoprire: basta avere la pazienza di fermarsi e capire il viaggio. Ci sono realtà che rimangono vere e autentiche. La nostra scrittura è sempre stata cruda perché crudo è quello che viviamo: è l’unica lingua che conosciamo.
Dopo Feronia, quale direzione immaginate per il percorso dei CROMA: più verso il rap, più verso il punk, o continuerete a stare su quel confine che vi contraddistingue?
Dopo Feronia l’intenzione è far uscire TRADITIONAL, il nostro album che raccoglie anche gli ultimi singoli pubblicati. Nel frattempo stiamo già lavorando a nuovi progetti: alcune cose andranno più verso il rap, altre verso il punk, dipende da come ci sentiamo. Di sicuro abbiamo tanta carne al fuoco e una voglia enorme di continuare a fare musica con amore e passione, per noi e per chi ci segue.







