Il 23enne rapper di San Siro Rondodasosa pubblica il suo nuovo album Mattia, un progetto che non è solo musica, ma una dichiarazione di intenti. Con questo disco, l’artista annuncia la chiusura di un capitolo importante della sua carriera in Italia e l’inizio di una nuova vita artistica in America.
Rondodasosa, tra identità e trasformazione
Il titolo Mattia richiama il vero nome del rapper, Mattia Barbieri, e mette in luce il dualismo tra il personaggio pubblico Rondodasosa e l’uomo dietro la maschera. Un parallelismo che ricorda il tema dell’identità di Il fu Mattia Pascal di Pirandello, ma che in Rondo assume un significato opposto: la consapevolezza di chi è, pur vivendo tra luci e ombre.
Come ha dichiarato in più interviste, Rondo ha sempre sentito il peso di non essere capito fino in fondo dal pubblico italiano. Con questo album sceglie di raccontarsi senza filtri, mostrando entrambe le facce della sua vita: quella dura e aggressiva del trapper e quella più fragile ed emotiva di Mattia.
Un album diviso in due anime
La tracklist di Mattia comprende 15 brani che esplorano stili e atmosfere diverse:
- Nella prima parte prevalgono i pezzi più drill, scuri e carichi di energia, simbolo della corazza di Rondo.
- Nella seconda parte emergono invece brani più lenti, introspettivi e in alcuni casi persino romantici, che raccontano il lato umano di Mattia.
La produzione è affidata a HOODINI, LC e Serraonthebeat, con beat incisivi e potenti, capaci di sostenere la narrazione personale dell’artista.
Tracklist completa di Mattia:
- Welcome to Mylan
- Whigga feat. Guè
- Al Pacino
- Drilla
- Ballin
- Duomo
- Swang
- Tranzit
- Red Wine
- Diabla
- Dove 6
- Odio e amore
- Ottobre feat. Ayo Ally
- Kefir
- Amico feat. Heartman
Collaborazioni e featuring
Pur mantenendo un focus sulla propria identità, Rondodasosa ha scelto tre collaborazioni mirate:
- Guè, figura storica del rap italiano, con cui condivide una visione autentica della scena.
- Ayo Ally, giovane promessa che Rondo definisce “il prossimo volto femminile forte della scena”.
- Heartman, talento unico e sottovalutato in Italia, che aggiunge profondità al disco.
Milano come teatro di vita e resistenza
Nelle liriche di Mattia Milano non è solo una città, ma una presenza costante, amata e odiata. “Milano è una città che ti ama solo se corri, che ti spezza se ti fermi”, racconta Rondo in Duomo, descrivendo un ambiente competitivo e spesso spietato, che ha contribuito a formarlo ma anche a logorarlo.
Il legame con il quartiere San Siro, dove è cresciuto, resta fortissimo: «Io sono il re di quel quartiere, che piaccia o no», afferma. Un’affermazione che testimonia quanto le sue radici siano parte integrante della sua identità artistica.
Rondodasosa e l’America: un nuovo inizio
Con Mattia, Rondodasosa annuncia apertamente che questo sarà il suo ultimo album in italiano per diversi anni. L’obiettivo è trasferirsi negli Stati Uniti, scrivere in inglese e misurarsi con un mercato globale.
L’esperienza a Miami ha rafforzato questa convinzione: «In Italia siamo oppressi, tutti seguono la massa. In America, se sei quello “sbagliato”, puoi trasformarlo in un punto di forza».
Per Rondo si tratta di un salto nel vuoto, ma anche di una sfida che solo pochi hanno il coraggio di affrontare: lasciare un mercato consolidato per ricominciare altrove da zero.
Un disco come testamento e rinascita
Mattia non è solo un album, ma una transizione. È un addio momentaneo all’Italia, un bilancio della carriera fin qui e un testamento artistico che chiude un capitolo per aprirne un altro.
Dietro le rime aggressive e i beat martellanti si nasconde un giovane che ha vissuto molto in fretta, pagando il prezzo del successo e imparando a non fidarsi facilmente. Un artista che oggi dichiara: «Forse non troverò mai la mia versione migliore, ma voglio seguire questo percorso e vedere dove mi porta».
Conclusioni
Con il nuovo album Mattia, Rondodasosa dimostra di essere più di un semplice nome della drill italiana: è un artista consapevole, che ha deciso di prendere in mano la propria carriera e portarla oltre i confini nazionali.
Un disco personale, ambivalente e diretto, che divide e sorprende, e che segna l’inizio di una nuova era per uno dei rapper più discussi e seguiti della scena urbana italiana.