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Nitro, l’arte al centro dei suoi Incubi

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Nitro è tornato e lo ha fatto in maniera dirompente con un album strettamente connesso ad OUTSIDER, ultimo progetto firmato dall’artista vicentino.

Incubi è un disco di 15 brani permeato dai feat di 22simba, Silent Bob, Tormento, Salmo, Sally Cruz, Niky Savage, MadMan, Nerone.

All’interno dell’album, Nitro si espone e lo fa senza remore. Il focus è chiaro: raccontare i propri drammi, traumi e fragilità, ma anche puntare il dito contro il materialismo ossessivo ed eccessivo, rapper affezionati più al marketing che all’arte, manager ed etichette parassitati dal denaro.

Incubi va ascoltato con attenzione, dedizione e profondità. All’interno del progetto non mancano gli episodi puramente rap a livello tecnico o quelli meno impegnati, ma l’80% del disco presenta delle sfaccettature in linea con un preciso modus operandi: creare arte per trasmettere contenuti di un certo tipo. Prima di passare alla recensione, schiaccia play e pompati l’album.

Da GarbAge a Incubi: la consapevolezza acquisita da Nitro 

Nitro, da GarbAge in poi, ha effettuato un cambiamento radicale nel suo modo di proporre rap. L’artista vicentino ha ampliato la lente di ingrandimento, concentrandosi sempre più sulle problematiche sociali. I conflitti interiori, rivestono ancora un ruolo centrale nella poetica di Nitro, ma il punto cardine e di contatto è l’unione tra i traumi interni e quelli esterni. 

La visione del rapper si è focalizzata sempre più sull’esteriorità, la superficialità che attanaglia il mondo occidentale, la finzione dell’industria musicale e la pochezza artistica dilagante. Vero che negli album pre GarbAge, Nitro in alcuni episodi aveva già trattato determinate tematiche, ma a partire dal disco pubblicato in piena pandemia, ha deciso di alzare il livello e spingere sempre più su contenuti che portano l’ascoltatore ad effettuare delle analisi a tutto tondo, sia individuali che collettive.

Incubi è un progetto che non si accontenta di narrare esclusivamente la lotta con i demoni intimi o i turbamenti psicologici. La necessità di scavare nel profondo della malattia occidentale è preminente. Nitro approfondisce il degrado vigente in vari strati della modernità. Le riflessioni sono molteplici e l’artista le inserisce in tanti episodi della tracklist, anche quando apparentemente la messa a fuoco del brano non si concentra su determinati argomenti.

È il caso ad esempio di canzoni come MUPPETS o TRIADE, passaggi creati per intrattenere il fruitore e apportare tutta una serie di flow e tecnicismi sul beat. Eppure anche in questi casi, il rapper non risparmia disamine di un certo tipo nei confronti dei rapper.

L’arte è un concetto preminente nelle ultime creazioni di Nitro. Incubi non evita nessuno: l’artista si scaglia contro la politica, la censura, la TV, lo status quo, i manager, le Major, i rapper, il vuoto e l’automazione vigente in un contesto sempre più esasperato dal capitalismo.

Nitro appare maturo, consapevole e non dimentica mai di contestare anche se stesso. Perché tutti possiamo migliorare ed ognuno può essere catalizzatore di un rinnovamento personale e complessivo.

VIPERE, ODIO IL RAP, LUCI BLU, LIMOUSINE, MACERIE ed ELON MUSK sono i manifesti più rilevanti per quanto concerne il comparto contenutistico. La scrittura è affilata, profonda e settata su un mood da ninja. Metricamente Nitro si conferma un top player.

La penna è una mannaia che decapita. L’ascolto di queste tracce ti connette direttamente alla coscienza e all’anima. Tutto viene messo in dubbio: le certezze propinate dal Matrix sono solo effimeri castelli di sabbia spazzati via dai concetti espressi da Nitro lungo la tracklist.

STORIA DI UN ARTISTA è uno storytelling sulla carriera del rapper, scritto ed eseguito magistralmente. PORTICI si sofferma sulla precarietà e tristezza dei quartieri di provincia, ambienti che però rappresentano quel plus underground per elevare l’anima dal cemento e farle spiccare il volo verso l’infinito.

Anche INCUBI scava un po’ nel territorio già esplorato da Nitro nei brani che abbiamo menzionato in precedenza. Nitro conferma di avere delle skill imponenti e quando le tematiche di un certo tipo vengono rifinite da liriche importanti, non possiamo fare altro che congratularci. Chapeau.

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Dal boom bap al Nu metal: le diverse vesti musicali di Incubi

Incubi è un album dai tappeti musicali diversificati. Il producer maggiormente coinvolto è Low Kidd. Gli altri produttori sono: Mike Defunto, Dona, Nicekidd e Mr. Monkey, Sterza, Nitro e Cripo.

I richiami elettronici sono sempre presenti nei prodotti di Nitro e Incubi non fa eccezione. L’album si apre con l’iconico gracchiare del corvo, tratto identificativo di Low Kidd.

STORIA DI UN ARTISTA presenta un beat crudo, duro, affilato, rude, in perfetta sintonia con il flow velenoso e la cattiveria agonistica esibita da Nitro nel pezzo.

Low Kidd gestisce benissimo il sottofondo, aggiungendo dei pitch vocali o sonori di spessore. La costruzione della strumentale è ottima. PORTICI è un brano dal sound più morbido e musicale, arricchito da strumenti, ma che rimane sempre nel campo del rap game, specie quando parte Nitro.

VIPERE è un episodio estremamente hard nelle atmosfere. Il brano picchia duro. In linea generale, il disco si muove su atmosfere cupe, dark e ruvide eccetto che in determinati passaggi come ad esempio SENZA TE, fondato su un concetto musicale ideale per far ballare e possibilmente porsi come un brano dal largo respiro industriale.

INCUBI non si discosta da un background rap ed è una strumentale che naviga in perfetta sintonia con l’ambientazione delle prime tre canzoni della tracklist.

MAMMA MIA presenta un intro adrenalinico. Il brano velocizza i bpm e segue il filone coerente dell’album a livello di sound; variare si, ma senza stravolgere forzatamente.

DELLAMORTE DELLAMORE nell’intro aggiunge delle distorsioni vocali e un sottofondo paranoico. ODIO IL RAP è un tappeto musicale classic, arricchito dagli scratch di Mike Defunto. Bellissime le voci in sottofondo che favoriscono un’atmosfera onirica.

LIMOUSINE campiona Freedom di Alle Farben ed è un beat perfettamente in linea con il concentrato rap voluto da Nitro, così come TRIADE, MUPPETS e LUCI BLU viaggiano sulle stesse frequenze e vibrazioni con qualche differenza stilistica.

ELON MUSK è un brano Nu metal mentre MACERIE si focalizza su un sound distopico, rarefatto e oscuro. L’atmosfera mi ha molto ricordato DEATH NOTE, brano conclusivo di OUTSIDER.

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Incubi: lo stile, le collaborazioni e alcune problematiche del disco

Nitro in Incubi conferma di essere uno dei rapper migliori d’Italia anche a livello tecnico/stilistico. I flow sono variegati e perfettamente allineati alla modulazione del beat. Il flusso graffiante e da cecchino è una dimostrazione di forza non indifferente.

MUPPETS, MAMMA MIA e TRIADE confermano le qualità di Nitro nel destreggiarsi in questo specifico campo del rap game, ma anche STORIA DI UN ARTISTA e VIPERE sono episodi che denotano un livello tecnico rilevante.

Nel corso dell’album, Nitro sceglie spesso le melodie – non solo nei ritornelli, ma anche nelle strofe – . La musicalità convince e il rapper sforna una capacità d’adattamento sensazionale.

Alcuni refrain non lasciano il segno (MAMMA MIA, SENZA TE, TEMPO) mentre altri sono dei gioielli. Ci riferiamo a quello di Silent Bob in PORTICI, quello di STORIA DI UN ARTISTA (capolavoro assoluto), VIPERE, INCUBI, DELLAMORTEDELLAMORE, LIMOUSINE (altro ritornello incredibile).

Nel feat con Salmo, gli interpreti analizzano il tema del matrimonio (oltre che reale anche quello simbolico con la musica?) e lo fanno attraverso una scrittura ben congegnata. All’ interno del disco, Nitro analizza anche la sua interiorità ed intimità e non si culla mai sugli allori.

Lì dove altri millantano successi e flexano cash, Nitro decide di nuotare controcorrente. E questa è una caratteristica che gli si addice alla perfezione. Ci sono due problematiche all’interno dell’album e portano il nome di SENZA TE e TEMPO. Questi due episodi rappresentano la parte più debole dell’intero progetto.

Capiamo le motivazioni dietro le scelte effettuate; Nitro aveva bisogno di alcuni episodi meno impegnati ed adatti a determinati contesti. La tassa love è un dazio da pagare nel mainstream italiano, ma SENZA TE è una ballade troppo scarna, anche se questa canzone è solo apparentemente superficiale.

TEMPO invece non aggiunge nulla alla caratura dell’album. Peccato per questi due momenti presenti nella tracklist, pur essendo felici della combo con Tormento.

Per quanto riguarda gli ospiti coinvolti, Sally Cruz e Silent Bob convincono. Entrambi calzano a pennello nell’interpretazione globale che dovevano sfoggiare. La performance funziona.

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Restano i limiti di Silent nello scrivere una strofa accattivante, ma il ritornello è una chicca intrigante. Sally si riconferma dopo l’ottima prestazione di PARANOIA effettuata in OUTSIDER.

22simba dimostra di essere ancora acerbo dal punto di vista metrico/lessicale e anche tecnico, ma queste caratteristiche sono naturali considerando la giovane età. Il contenuto non era facile da approcciare e simba scrive una strofa concettualmente tutt’altro che scontata, per cui il suo è un feat promosso.

Salmo registra finalmente una strofa interessante dal punto di vista della scrittura. La combo tra i due amici storici è validissima. MadMan si limita al compitino. Tutta Italia sa che è un rapper forte negli incastri, ma se la strofa si concentra sul binomio calcio e rime avulse da vocaboli complessi o ricercati, è chiaro che annoia.

Nerone sceglie delle onomatopee in sostituzione di alcune parole e anche lui non eleva la traccia. Sia in TRIADE che MUPPETS è Nitro a tirare le redini dei rispettivi brani. Idem per la collabo con Niky Savage, rapper che si ritrova catapultato in uno degli episodi meno coinvolgenti di Incubi e non recita a dovere la sua parte, risultando ripetitivo e scontato. Tormento firma una strofa stanca che però lo rappresenta nel suo mood love.

Incubi: conclusioni 

Incubi è un album che spazia e coinvolge. Nitro dimostra di essere un rapper completo: metriche, flow, concetti, contenuti, scrittura, profondità, musicalità, liriche, variazione nelle tematiche, sound diversificati.

È evidente che Nitro rappresenti il perfetto collante tra la Golden Age e la new school. Nitro è l’unione degli estremi, un equilibrio raffinato che coniuga alla perfezione due epoche e lo fa con coerenza, sincerità e una notevole capacità artistica.

Incubi ci dimostra che il cammino intrapreso con OUTSIDER non era semplicemente una deviazione temporale, bensì un percorso voluto e cercato con passione, dedizione e competenza.

Incubi è un lavoro che merita un doveroso rispetto e rispecchia a pieno l’hip hop nella sua essenza poiché non ne tradisce mai le radici e ripristina un background che troppe volte viene frainteso e/o infangato da pagliacciate al limite della barzelletta. ODIO IL RAP è un brano di cui sentivamo il bisogno: era necessario chiarire tutta una serie di concetti e Nitro lo ha fatto nella maniera più credibile e sensata possibile.

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