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Mush Beats: dal Veneto al Sol Levante, un viaggio nel suono con “Izakaya”

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Con il nuovo album “Izakaya”, il producer veneziano Mush Beats firma uno dei progetti più originali e concettuali della scena hip hop italiana.

Interamente costruito su campioni giapponesi, il disco fonde la spiritualità e la disciplina del Sol Levante con la ruvidità e la sincerità della provincia veneta, restituendo un racconto corale dove ogni artista diventa voce di un’unica grande esperienza condivisa.

Il titolo — che richiama i tipici locali notturni giapponesi dove ci si ritrova a fine giornata per bere, mangiare e confidarsi — diventa metafora di una comunità musicale unita, in cui stili, accenti e visioni diverse trovano casa sotto lo stesso tetto sonoro.

Abbiamo fatto due chiacchere con Mush Beats per parlare del concept dietro “Izakaya”, del suo rapporto con il Giappone, del valore della scena veneta e del futuro di un producer che sta ridefinendo i confini del beatmaking italiano.

 Mush Beats: dal Veneto al Sol Levante, un viaggio nel suono con “Izakaya”

1. “Izakaya” è un concept album fortemente legato all’estetica giapponese. Da dove nasce questa fascinazione per il Giappone e come hai deciso di tradurla nel linguaggio del beatmaking?

Izakaya é la trasposizione in musica di un’altra mia grande passione, ovvero la cucina, e in particolare quella giapponese. Mi affascinano sia le ricette e i sapori, che il mindset con cui ragionano nel Sol Levante. Li quando iniziano una professione o un hobby lo portano avanti per tutta la vita cercando la perfezione.

Nelle mie produzioni ho cercato di portare un po questo concept, provando anche a rimanere il piu minimalista possibile. L’Izakaya é inoltre il locale notturno dove i lavoratori si ritrovano per scaricare la tensione dopo una lunga giornata, per mettere qualcosa sotto i denti e bere qualche birra, oltre che a confidarsi e sfogarsi con l’oste.

Questo progetto vuole essere appunto la raccolta di tutte le voci degli artisti presenti, come se si fossero ritrovati sotto al tetto del mio locale a condividere lo stesso grande tavolo!

2. Nel disco convivono atmosfere tradizionali e suoni moderni. Qual è stato il processo creativo dietro alla scelta dei campioni e alla costruzione del sound di “Izakaya”?

É nato tutto dalla decisione iniziale di omaggiare il Giappone usando solamente samples nipponici. Ho iniziato a diggare qualsiasi tipo di fonte, dai dischi, a youtube, e qualsiasi tipo di categoria dalle colonne sonore cinematografiche alle sigle di cartoni animati o canzoni degli anni ‘60.

La musica giapponese offre una varietà immensa di generi e spunti da cui poter prendere ispirazione e costruire qualcosa. Io ho solo provato a trasporli secondo la mia visione e gusto personale!

3. Hai coinvolto rapper provenienti da tutto il Veneto e da altre regioni italiane. Come hai selezionato gli artisti e in che modo ognuno ha contribuito alla visione complessiva del progetto?

Gli artisti gli ho scelti in primis tra i miei amici del settore, dato che la rete veneta é al momento molto unita non é stato difficile chiamare a collaborare tutti quanti.

Lo stesso vale per gli artisti da fuori regione, sono conoscenze con cui volevo lavorare da un po per la stima reciproca e per includere il loro stile.

Nel disco ci sono 37 artisti diversi, ognuno é riuscito a portare il suo contributo in maniera eccellente per quanto mi riguarda. Sono contento della risposta positiva di tutti gli artisti perché non é mai scontato ricevere questo supporto nella realizzazione di un disco cosí.

 Mush Beats: dal Veneto al Sol Levante, un viaggio nel suono con “Izakaya”

4. L’intro del disco include una skit tratta da “Tampopo”. Quanto contano per te il cinema e la cultura visiva nella creazione della tua musica?

L’intro del disco è stata una delle ispirazioni per partire con questo progetto! Il cinema giapponese é affascinante e mi ha dato molti riferimenti per l’immaginario che volevo creare. Il cinema in generale ha sempre avuto un ruolo importante nei miei progetti, infatti ho sempre cercato di includere skit dei miei film preferiti per dare un valore aggiunto ai pezzi.

5. La scena produttiva veneta sta crescendo molto negli ultimi anni. Come vedi la tua posizione all’interno di questo movimento e cosa pensi distingua la vostra identità rispetto ad altre scene italiane?

La scena veneta in questo momento credo che sia nella sua migliore forma, c’è tanto fermento artistico in tutte le province e una buona comunicazione tra di loro. Con il mio collettivo Zoo di Venezia siamo stati tra i pioneri di questa nuova generazione Veneziana e siamo ormai un punto di riferimento anche fuori regione.

Io non mi vedo ancora con un ruolo affermato, ma vorrei consolidarmi collaborando con gli artisti che stimo e facendo nuovi progetti sempre più importanti.

6. “Izakaya” sembra un punto di arrivo ma anche una nuova partenza. Dove pensi che ti porterà questo progetto e cosa possiamo aspettarci dal prossimo capitolo di Mush Beats?

Spero che questo progetto venga riconosciuto e rispettato anche fuori regione, credo sia il primo nel suo genere in Veneto. Solo radunare tutti questi artisti é stata un’impresa. Per il futuro preparatevi a nuovi progetti simili ma anche ai miei amati mixtape strumentali!

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