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Met Fish, “Plastic FreeStyle” è rap vero, zero compromessi

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Met Fish

Met Fish è tornato. “Plastic FreeStyle”, il nuovo singolo di Met Fish con Lord Madness e DJ Taglierino — è un concentrato di rap grezzo e senza filtri, dove ogni barra è un pugno dritto contro la musica di plastica che infesta la scena.

Il brano, che anticipa il prossimo EP di Met Fish, è costruito su un sound scuro e potente, pieno di break e campionamenti che riportano all’hip hop delle origini ma con una produzione moderna e chirurgica. Lord Madness spara rime come un veterano in guerra, Taglierino taglia e ricuce tutto con i suoi scratch, e Met Fish tiene il timone con la lucidità di chi sa esattamente dove vuole andare: lontano dalle logiche commerciali e vicino al cuore pulsante della cultura hip hop.

WhatsApp-Image-2025-10-08-at-16.42.25-1024x1024 Met Fish, “Plastic FreeStyle” è rap vero, zero compromessi

“Plastic FreeStyle” di Met Fish è un manifesto.

Un richiamo al ritorno dell’autenticità, alla libertà d’espressione, all’arte che non si piega alle mode.
Il titolo – un gioco di parole geniale tra “freestyle” e “plastic free” – dice tutto: niente finzioni, niente filtri, niente compromessi. Solo rap reale, denso e viscerale.

La cover, firmata da Simone Barbieri (Rap Doom), completa il messaggio: un pagliaccio che si piega pur di vendere la propria arte, immagine simbolica di una scena che troppo spesso si dimentica da dove viene.

Met Fish, attivo dal 2006 e con alle spalle una lunga serie di progetti – da All Eyez on Met a Ikigai – torna oggi più maturo e affilato che mai. “Plastic FreeStyle” è l’urlo di chi non ha mai smesso di credere nel rap come forma d’arte vera, non come prodotto.

Met Fish, dal writing alle produzioni internazionali

Classe 1993 e originario di Roma, Met Fish inizia il suo percorso artistico nel 2006 con il writing, per poi dedicarsi interamente alla musica ispirato da album come Tradimento e Chi more pe me. Dal freestyle – dove vince diverse competizioni locali – passa presto alla produzione, pubblicando progetti che ne mostrano le molteplici sfaccettature: dal demo All eyez on Met (2009) allo street album Beatz and flow (2011), fino ai lavori più introspettivi Primo Dan (2013), Secondo Dan (2015) e Stories (2017).

Negli anni successivi arrivano l’EP Harem (2019), Meraki (2021), i due volumi di Universe (2022) e l’EP Ikigai (2024). Parallelamente, l’artista si distingue anche come beatmaker e sound engineer, spaziando dalla techno alla trance e firmando ghost productions per artisti internazionali.

La cover di Plastic FreeStyle è firmata da Simone Barbieri (Rap Doom): un’immagine dal forte impatto simbolico, in cui un pagliaccio rappresenta l’artista che, pur di mercificare la propria arte, indossa una maschera e si piega al volere degli altri. Un’immagine che dialoga perfettamente con il messaggio del brano.

Il singolo, autoprodotto da Met Fish, esce per Alea Iacta Lab ed è disponibile su tutte le piattaforme digitali, tra cui Spotify e Amazon Music.

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