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“Il tempo non aspetta”: Danno e The Rebel in un videoclip tra cinema e poesia urbana diretto da Trash Secco

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Un viaggio onirico tra musica e immagine, dove la poesia rap incontra il linguaggio cinematografico.
È online dal 22 luglio su YouTube il videoclip Il tempo non aspetta, nuova collaborazione tra Danno, leggendario MC romano, e The Rebel, producer visionario, su regia di Trash Secco. Il brano è tratto dall’ultimo album di The Rebel, Word of no nation, pubblicato lo scorso giugno.

Il videoclip non è un semplice accompagnamento visivo, ma un’opera a sé, ispirata e carica di riferimenti simbolici. Atmosfere che oscillano tra jazz, cumbia e tango, evocano suggestioni care a Tom Waits, mentre le immagini firmate da Trash Secco cristallizzano l’omaggio in un universo sospeso tra sogno e realtà.

Un omaggio a “Bassifondi”: cinema e videoclip si intrecciano

Per realizzare questo lavoro, Trash Secco ha scelto di tornare nei territori visivi e narrativi di Bassifondi, il lungometraggio scritto con i fratelli D’Innocenzo e presentato alla Festa del Cinema di Roma. Il videoclip diventa così una sorta di spin-off cinematografico del film, rievocando luoghi, luci e atmosfere di quella narrazione.

Protagonista della clip è ancora una volta Callisto (Romano Talevi), senzatetto già apparso nel film, che inizia il suo viaggio sognando mentre dorme in strada. A guidarlo è un topolino di cartone, simbolico Virgilio che lo conduce in un mondo sotterraneo dai tratti fiabeschi ma cupi, una favola noir dove Callisto ritrova Romeo (Gabriele Silli), suo vecchio compagno, con cui condivide la felicità di un momento semplice: un tramezzino.

La narrazione si chiude con un brusco ritorno alla realtà, ma nel volto di Callisto, addormentato di nuovo sul marciapiede, resta il segno di un sogno che resiste: un sorriso.

Una sinergia perfetta tra musica e visione

Le parole di Danno, sempre profonde e taglienti, si intrecciano con i beat stratificati di The Rebel, mentre la regia di Trash Secco ne esalta la potenza evocativa. Le scenografie, le luci e la fotografia costruiscono un flusso di immagini intenso e lirico, in cui il videoclip supera la funzione di supporto musicale per diventare opera d’arte autonoma, capace di raccontare una storia che lascia il segno.

Il tempo non aspetta non è solo un brano o un video: è una riflessione sul tempo, sull’emarginazione e sull’umana speranza, incastonata in una narrazione visiva densa di poesia urbana.