Il mondo del rap italiano piange la scomparsa di Jesto, nome d’arte di Justin Yamanouchi, morto nella notte del 31 luglio all’età di 41 anni. L’annuncio è arrivato dal fratello Hyst (Taiyo Yamanouchi) attraverso un toccante post su Instagram, seguito dalle parole di ricordo di colleghi come Fedez e altri artisti della scena.
Un’eredità che va oltre il vuoto
“Non si dica che lascia un vuoto, perché non è così”, ha scritto il fratello Hyst nel suo messaggio di addio. “Lascia invece un’eredità di valore incalcolabile ed uno slancio all’elevazione morale e spirituale che le anime affini sapranno cogliere e sfruttare”. Parole che testimoniano l’impatto profondo che l’artista romano ha avuto non solo nella musica, ma nella vita di chi lo ha conosciuto.
I funerali e l’ultimo saluto
L’ultimo saluto a Jesto si terrà martedì 5 agosto alle ore 11 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere, a Roma. Come specificato dalla famiglia, l’ingresso alla chiesa sarà riservato esclusivamente a parenti e persone intime, mentre gli altri potranno rendergli omaggio nella piazza antistante, nel rispetto del momento di dolore.
Il ricordo di Fedez: “Una leggenda del rap vero”
Particolarmente toccante il ricordo condiviso da Fedez, che ha ripubblicato un video di una sfida di freestyle risalente a 14 anni fa: “Vederlo fare freestyle mi fece capire cosa significasse avere carisma sul palco. Un punto di riferimento per il movimento, in un’epoca in cui si rappava solo per la fotta e la passione. Riposa in pace leggenda del rap (quello vero)”.
Una vita tra musica e famiglia d’arte
Nato nel 1984, Jesto era figlio dell’annunciatrice del TG3 Teresa Piazza e del cantautore Stefano Rosso, autore di brani celebri come “Una storia disonesta” e “L’Italiano” (Sanremo 1980). Il cognome giapponese Yamanouchi derivava dal matrimonio della madre con l’attore Haruhiko Yamanouchi.
La carriera: dal freestyle ai Supershallo
Jesto si è fatto conoscere nel mondo del freestyle partecipando a eventi storici come il 2thebeat e Tecniche Perfette tra il 2004 e il 2006. Il suo percorso discografico è iniziato nel 2005 con “Il mio primo e ultimo disco”, per poi attraversare collaborazioni importanti con artisti come Gemitaiz e culminare nella trilogia “Supershallo” (2013-2015), considerata tra i suoi lavori più significativi.
Il suo ultimo album, “Buongiorno Italia” del 2018, rappresentava un tributo al padre Stefano Rosso e una riflessione amara sulla cultura musicale contemporanea, affrontando anche temi personali come la depressione e il rapporto con il proprio personaggio artistico.
Con la scomparsa di Jesto, il rap italiano perde una delle sue voci più autentiche e rispettate, un artista che ha saputo mantenere integra la propria identità in un panorama musicale in continua evoluzione.







