Delisia, classe 2005, fa freestyle da due anni, ed è un’ex scacchista, ballerina, youtuber. Trasferitasi da un paesino in Piemonte verso Milano per aver maggiori opportunità nel panorama musicale, si sta facendo notare nella scena freestyle italiana, girando svariate competizioni, in diverse città d’italia.
Delisia, dopo aver skillato sé stessa in vari contest minori e nei Muretti, ha deciso di partecipare alle selecta di uno degli eventi più importanti del freestyle italiano: il Mic Scrauso di Cassino.
Quest’anno, la battle, prevedeva delle sfide in coppia, e questo format, è stata l’occasione propedeutica per Delisia di partecipare in combo con Mr.Dice, già fidanzato della freeestyler. I due, dopo aver passato le selezioni entusiasmando il pubblico, si sono ritrovati contro 4 mostri sacri del freestyle italiano: Grizzly & Bruno Bug, Gabs/Ydrow.
Delisia, essendo arrivata alle fasi finali dello Scrauso, ha delineato un precedente non indifferente: è la prima donna a raggiungere questo traguardo nella competizione. Tanti, potevano aspettarsi che l’eccessiva emozione e la pressione, potessero giocare brutti scherzi a Delisia; nulla di più effimero.
La freeestyler ha performato in maniera splendida, catturando l’attenzione di pubblico ed addetti ai lavori. Delisia e Mr. Dice, sono usciti (forse anche immeritatamente) al primo turno del tabellone, ma la standing ovation finale per la freestyler appena ventenne, resterà nella storia dello Scrauso.
Delisia, ha risposto colpo su colpo a dei veterani della disciplina, dimostrando una capacità tattica e strategica, assolutamente fuori dal comune. Delisia, non si è lasciata intimorire dalle punch sessiste e le ha ribaltate costantemente.
Il 9 Agosto, Cassino ha assistito all’ascesa di una Tigre nel Cypher. Da questa edizione dello Scrauso, tutti/e sono coscienti di una roba: il freestyle italiano ha una nuova Queen.
E il bello è che non vuole cullarsi sugli allori, ma spaccare tutto. A seguito della performance strepitosa dello Scrauso, ho contattato Delisia per proporle un’intervista ed approfondire determinate tematiche, legate alla serata dello Scrauso e non. Sono felicissimo dell’opportunità che Delisia mi ha concesso. Beccati l’intervista!

Ciao Delisia, benvenuta e grazie! Quest’anno, hai partecipato alle fasi finali dello Scrauso con Mr. Dice. La prima donna in assoluto a raggiungere questo traguardo, complimenti! Cosa hai provato nel momento in cui vi hanno chiamato per la battle? Dopo la selecta devastante che avete chiuso, un po’ ve lo sentivate?
Vi ringrazio per i complimenti, sono molto contenta di come sia andata la battle. Quando la sera ci siamo ritrovati in 99 coppie ad aspettare il verdetto di chi fosse passato o meno, non ero preoccupata, anzi: sentivo in cuor mio che avevamo dato il meglio di noi alle selezioni e che probabilmente eravamo passati. Rimaneva il dubbio se fossimo o meno agli spareggi.
Il mio ragazzo era un po’ incerto del passaggio diretto, invece dalla mia c’era molta sicurezza sul fatto che fossimo entrati direttamente in tabellone, però ero anche convinta che ci avrebbero dato una delle rumble più toste, ed infatti è stato così.
Trovarsi in rumble con freestyler fortissimi – uno dei quali oltretutto vincitore di un’edizione precedente dello Scrauso – è stato molto stimolante. Non ho provato nessun tipo di ansia o altro, anzi ero contentissima di avere finalmente avuto l’opportunità di mostrare le mie capacità con dei grandissimi avversari.
Per una donna così giovane, catapultata in un contesto street dominato da maschi – e con quegli avversari che ti sei trovata di fronte – reggere la pressione era impresa ardua, eppure ci sei riuscita in maniera pazzesca. Qual è stato il segreto che ti ha portato a questa performance incredibile?
Dipende sicuramente dal carattere della persona. Per quanto mi riguarda, sono una persona molto tranquilla ed è difficile farmi agitare, quindi, anche in situazioni simili, riesco a rimanere calma e lucida per dare il meglio di me.
Bisogna essere consapevoli del proprio livello, e trasmettere quella sicurezza e fiducia che si ha di se stessi, alle altre persone intorno. Non bisogna vedere le persone intorno come una fonte di stress o ansia…anzi! Vanno prese come uno spunto di energia da saper interiorizzare e riversare nel miglior modo possibile nella prestazione.

Grizzly ha totalmente ribaltato il verdetto. Hai risposto a Bruno Bug con due punchline devastanti. C’è un po’ di rammarico per come è andata la serata, o vi siete totalmente goduti questo risultato incredibile?
Niente rimpianti! Mi fa ridere da un lato però che, appena finita la sfida, mi era venuta in mente una quartina allucinante da dire – che sul momento non mi era venuta – ma su questo credo che molti freestyler possano capirmi.
Di certo, siamo usciti dalla battle nel miglior modo possibile, dimostrando che l’impegno di una persona, viene sempre ricompensato quando mette tutta sé stessa in quella cosa.
Comunque, appena finito il nostro turno, abbiamo continuato a guardare la Battle, godendoci totalmente la serata e tifando soprattutto per la coppia vincitrice, in quanto credevamo nel loro potenziale per potersi accaparrare la vittoria.

Onestamente, da donna appartenente alla new gen e da freestyler, cosa ne pensi dell’eccessivo maschilismo e sessimo presente sia nelle battle, che nelle canzoni del rap italiano?
Secondo me sono due cose completamente da distinguere. Nelle canzoni, non sono molto d’accordo della cosa, perché la musica è un modo per propagare il proprio pensiero.
Mi fa pena che alcuni artisti vedano così le donne e sentono la necessità di esternare la loro visione di inferiorità – soprattutto intellettuale – delle donne, vedendole da un punto di vista prettamente carnale.
D’altra parte, nel freestyle, così come si può fare leva su altri fattori discriminanti, ritengo del tutto legittimo che l’argomento legato al sesso, venga usato dagli avversari.
A mio avviso, la discriminazione nel freestyle nasce quando non si evidenziano questi punti, perché ignorarli, crea una differenza implicita tra le persone.
Per lo stesso motivo, credo sia altrettanto legittimo ironizzare su una disabilità dell’avversario: non citarla, paradossalmente, metterebbe ancora più in evidenza quella diversità.

Ora tutta Italia sa che c’è un’ altra donna che spacca i culi a fare freesta. Quando verranno pubblicati i video, sono sicuro che riceverai ancora più attenzioni. Qual è il tuo obiettivo da adesso in poi nel freestyle italiano?
L’obiettivo è continuare sulla strada che sto percorrendo da tempo: allenarmi tanto e girare eventi in tutta Italia, sfidando sempre nuove persone, ed entrando in contatto con nuovi pubblici.
La cosa più importante che vorrei far capire è che se una persona è forte a fare freestyle, è forte, punto. Il mio obiettivo è cercare di invogliare chiunque – nonostante non si senta rappresentato/a da una persona simile a lui – ad entrare nell’ambiente e mostrarsi per quello che è.
Mi riterrò molto soddisfatta il giorno in cui non solo sarò d’ispirazione per altre donne, ma appunto, per chiunque. È un messaggio che va oltre all’essere donna in sé, è un cercare di sdoganare tutti quei pregiudizi sociali che possono esserci sulle “minoranze”, mostrando che chiunque può farcela.
Ho avuto l’impressione che lo Scrauso sia il contest adatto a te, e difatti informandomi, mi hanno detto che spesso partecipi alle battle del Muretto. La tua è un’attitudine veramente hip hop. Ti senti legata a questa cultura in tutte le sue sfaccettature? Quali sono i tuoi punti di riferimento?
Faccio Freestyle per due motivi: per me e per il pubblico. Proprio per questo, in situazioni come lo Scrauso, il Muretto, e in generale in contest con molte persone spettatrici, mi sento spronata a tirare fuori il meglio di me, un po’ come un calciatore durante una partita. La cosa che apprezzo maggiormente è che c’è un’eccellente ospitalità in qualsiasi regione dell’ambiente.
Non ci si sente mai fuori luogo, c’è sempre qualcuno pronto ad ospitare, offrire passaggi, dare indicazioni e consigli sulla serata o su come muoversi per arrivare in una determinata zona. Quindi sì, certo, una delle cose più belle di quest’ambiente è che è un ambiente hip hop a 360 gradi.
Per quanto concerne il freestyle, purtroppo non ho avuto una donna come punto di riferimento – cosa che mi sarebbe piaciuta, – avere qualcuno che “testasse il terreno prima di me“, però ho compreso che anziché essere un limite questa cosa è un portone aperto nel caso in cui riuscissi a scrivere io quella parte di storia che al momento non è stata ancora scritta.
Parlando dei ragazzi, sono contenta che ci siano state e ci sono delle figure tuttora d’ispirazione per chiunque. Primi tra tutti, per quanto concerne il freestyle, è bene nominare Mouri ed Ensi che sono stati i primi freestyler che mi hanno avvicinato alla disciplina.
Attualmente non ho veri e propri punti di riferimento, osservo chiunque – nuovo o di vecchia generazione – che si interfaccia con l’ambiente e da ognuno di loro imparo qualcosa, non a caso siamo il prodotto di ciò che ci influenza e circonda.

Secondo te, allo stato attuale delle cose, in cosa potrebbe migliorare il freestyle italiano?
Vi darò una risposta che forse nessuno ha mai esposto, ed è che sarebbe ottimale variare i beat, e le sonorità utilizzate. Il panorama discografico, continua sempre ad innovarsi, con suoni esteri e particolari, mentre nel freestyle, i beat utilizzati, sono spesso gli stessi.
Bisognerebbe introdurre nelle competizioni basi più fresche e moderne, evitare di mettere sempre gli stessi beat, in quanto questo impedisce un approccio più diretto, specie con i giovanissimi.
Nel Cypher sei diventata una tigre, ma il tuo atteggiamento mi è parso molto Zen. Osservazione e risposta, da vera stratega. Come trovi questo equilibrio perfetto per coniugare le tue skill?
Ho il mio asso nella manica…ero una scacchista! Sono cresciuta fin da piccola con molta preparazione a livello mentale nel saper essere lucidi e calmi quando si è sotto pressione.
Mi capitava sempre durante i tornei di scacchi di essere in situazioni stressanti contro campioni e campionesse di alto livello con molti occhi puntati addosso, ed ho sempre cercato di migliorare il mio rapporto con l’ansia, tanto che oggi non ne sento più l’influenza durante una competizione.
Qual è la prossima battle a cui parteciperai? Per il futuro che progetti hai?
La prossima Battle a cui parteciperò probabilmente sarà qualche evento in Sicilia, che è una regione difficile da raggiungere, con cui però mi piacerebbe entrare in contatto.
Per il futuro ho un grande progetto di cui purtroppo non posso anticipare nulla, ma su cui mi sto focalizzando da mesi. Sicuramente – oltre a questo progetto – continuerò a fare Battle: mi piacerebbe quest’anno ottenere una qualifica importante, ad esempio al Fight Club o al Tecniche Perfette.

INSTAGRAM Delisia: https://www.instagram.com/justdelisia/?hl=it