Mr Melt: romano classe ’88, ormai residente ad Amsterdam, è diventato negli ultimi anni una delle voci più autentiche e marginali del rap italiano contemporaneo. Dopo una serie di lavori solisti (“Justice”, tra gli altri) e collaborazioni – tra cui il concept album Ghost In The Shell con Mad G – continua a tracciare una via indipendente, fatta di tensione, introspezione e attitudine da strada. Con “Gipsy”, anticipato da un artwork forte e un’immaginario che mescola simboli di protezione, ambizione e conflitto, Mr Melt non è solo tornato: ha alzato ancora una volta la posta.
“Gipsy”: sentirsi sempre fuori posto
Nel nuovo singolo, “Gipsy”, emerge chiaramente il tema della dislocazione esistenziale. Mr Melt racconta il sentirsi alienato rispetto al proprio paese, ma anche rispetto alla scena rap “ufficiale”. Questo senso di radici mancanti diventa la cifra di un’identità che rifiuta compromessi. L’idea del gipsy – migrante, outsider, spesso guardato con sospetto – diventa qui simbolo sia di vulnerabilità che di forza: resilienza, diffidenza, ma anche l’ambizione di prendersi tutto, partendo dal basso.
L’artwork sostenuto da BRC Productions, con lo scatto di Lafitte.mp4, sintetizza visivamente tutto questo: katana come difesa; valigetta e completo come aspirazione al successo; passamontagna come scelta di vita borderline; sportcar allo sfondo come obiettivo. È una dichiarazione estetica che non lascia spazio all’ambiguità: Mr Melt non chiede consenso, costruisce uno spazio suo.

Musica, produzione e attitudine: il suono crudo dell’indipendenza per Mr Melt
Musicalmente, “Gipsy” è costruito su tonalità cupe, drum serrate, bassi profondi: un beat che più che accompagnare, spinge, assedia, e lascia spazio all’artista per oscillare tra rabbia, arroganza e confessione. Il produttore – Il Torsolo – con la sua mano, modella un’atmosfera cinematica ma ossessiva, perfetta per un rapper che vive in bilico tra realtà urbana e simbolismo.
Mr Melt usa il contrasto come forza: punchline taglienti e toni arrotondati che diventano quasi confessione; attitudine gangster ma senza edulcorazioni; suono sporco, immerso nella tensione, ma stratificato: ogni barra, ogni pausa, ogni scelta sonora contribuisce a costruire un universo visivo e sonoro preciso.

Con Gipsy, Mr Melt conferma di essere un outsider per scelta, non per caso: uno che non cerca di adattarsi, ma di ridefinire i confini. La sua arte nasce dall’oscurità, dalla marginalità, e da quella volontà di resistere che trasforma il sentimento di essere “fuori posto” in arma. Per chi segue il rap indipendente, “Gipsy” non è soltanto un brano: è un manifesto.